
Dr. Scarselli
Matteo Scarselli
Agenzia di Recupero e Riabilitazione
AOU Careggi – Firenze
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Tra i fattori coinvolti nell’eziopatogenesi delle tendinopatie calcifiche, concorre l’ipossia tissutale, responsabile di un progressivo processo apoptotico, che causa il deposito di sali di calcio nella matrice extracellulare
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Lo studio evidenzia che, l’associazione onde d’urto/integratore in un periodo di tre mesi, determina un incremento dei parametri rilevati con la scala di Constant (Blu= punteggio totale; rosso=dolore; verde=Range of Motion). L’incremento dei valori è associato ad un miglioramento di tali parametri
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Lo studio evidenzia che, l’associazione onde d’urto/integratore in un periodo di tre mesi, determina un incremento dei parametri rilevati con la scala di Constant (Blu= punteggio totale; rosso=dolore; verde=Range of Motion). L’incremento dei valori è associato ad un miglioramento di tali parametri
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L’esame radiografico evidenzia, dopo 3 mesi, la notevole riduzione del processo di calcificazione
Presso l’agenzia di Recupero e Riabilitazione dell’ospedale
Careggi di Firenze abbiamo condotto uno studio pilota sull’efficacia del trattamento con onde d’urto radiali associate all’integrazione di Ossido Nitrico per la cura della tendinopatia calcifica di spalla.
Si tratta di una patologia piuttosto frequente, caratterizzata dall’accumulo di depositi di calcio nel tessuto vitale intratendineo. Gli accumuli di calcio si sviluppano per il 70% nel tendine sovraspinato,
nella zona poco vascolarizzata che si trova a un paio di centimetri dall’inserzione del tendine sull’omero; meno spesso a livello del sottospinoso, del sottoscapolare e del piccolo rotondo.
La tendinopatia calcifica di spalla è una patologia frequente, che colpisce il 20% della popolazione e soprattutto le donne nella terza e quarta decade di vita; si localizza soprattutto nella spalla destra, probabilmente perché è più utilizzata e sottoposta a ”overuse”.
La clinica è caratterizzata dal dolore e dal blocco articolare soprattutto nei movimenti di abduzione e di extrarotazione. L’evoluzione della tendinopatia è lunga e varia da
un anno a due anni; ha un andamento cronico recidivante con momenti di relativo benessere (riassorbimento temporaneo della calcificazione) intervallati da altri in cui il dolore talvolta è molto intenso, soprattutto durante la notte, dovuto al fatto che, durante il periodo di riassorbimento della calcificazione, i sali di calcio che si liberano nella matrice extracellulare sono fortemente irritanti per i tessuti circostanti. Nel 20% dei casi è invece asintomatica.
L’eziologia è ancora sconosciuta, anche se ci sono molti studi che dimostrano come l’ipossia tissutale cronica (ossia, la bassa tensione di ossigeno) determini delle modificazioni anatomo-patologiche caratteristiche, come un maggior livello di apoptosi cellulare che comporta l’emissione di sali di calcio all’esterno della cellula e il loro accumulo nella matrice (fig 1); si osserva, inoltre, un aumentato livello di metaplasia cartilaginea, cioè la trasformazione dei tenociti in cellule già geneticamente destinate alla calcificazione. La diagnosi strumentale si avvale della tradizionale radiografia per la localizzazione della calcificazione, e dell’ecografia che, oltre a evidenziare il caratteristico cono d’ombra della calcificazione, offre la possibilità di visualizzare l’integrità del tendine.
L’onda d’urto radiale, grazie ad elevati picchi pressori, è responsabile della produzione di effetti biologici come la rottura delle calcificazione, ma anche la perforazione delle strutture come membrana basale e parete cellulare. Ne consegue un’azione antiflogistica, analgesica, riparativa. L’azione più importante è la liberazione di ossido nitrico in loco da parte delle cellule muscolari lisce della parete dell’endotelio vasale che determina un miglioramento della perfusione locale.
Il nostro studio è stato condotto su 200 pazienti, suddivisi in due gruppi omogenei online casinos e trattati entrambi con onde d’urto radiali e, uno dei due gruppi, ricevente somministrazione di ossido nitrico ad alto dosaggio.
Sono stati inclusi pazienti con tendinopatia calcifica cronica sintomatica, presente da almeno sei mesi e resistente ai comuni trattamenti medici e fisioterapici e sono state esclusi soggetti con patologie preesistenti come fratture di spalla e pregressi interventi chirurgici, disordini della coa gulazione, ecc.. I due gruppi sono stati trattati con onde d’urto radiali in quattro sedute settimanali, che è stata l’unica terapia nel gruppo B, mentre il gruppo A è stato integrato con la somministrazione di ossido nitrico per otto settimane.
I controlli sono avvenuti al basale, subito dopo il trattamento e a distanza di tre mesi (radiografia, ecografia, visita fisiatrica e somministrazione di scale di valutazione). È stata inoltre utilizzata la scheda di valutazione Constant-Murley per valutare non solo il dolore, ma anche la mobilità, la forza, la funzionalità della spalla nelle ADL e il benessere generale.
Il risultato positivo si è mantenuto nel tempo, nel controllo a tre mesi (fig. 2 a-b). Anche nel gruppo B, trattato solo con onde d’urto, si è ottenuto un incremento dei valori di Constant, seppure in minor misura, ma di breve durata. All’esame radiografico effettuato dopo tre mesi, gotocert exams
la scomparsa delle calcificazioni è stata del 45% nel gruppo A e soltanto nel 27% nel gruppo di controllo B.
Si può concludere che si ha sicuramente una maggiore efficacia nella terapia sinergica con la somministrazione di ossido nitrico, sia nei parametri soggettivi che oggettivi, in termini di riduzione delle calcificazioni, riduzione del dolore e di aumento della mobilità e della forza muscolare e del benessere generale e, soprattutto, si è ottenuta una riduzione delle ricadute della tendinopatia calcifica.
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